ROMA - MUNICIPIO XI - Cosa succede nel quartiere

I Writers di via P. Matteucci

Chi sia passato di recente su via P. Matteucci avrà certamente notato le opere artistiche lungo il muro di confine che delimita l'area della stazione ostiense: era un lungo muro di cemento bianco.

Da qualche tempo "graffitari" di ogni età (bambini, adolescenti, adulti) si alternano nel realizzare le loro creazioni artistiche, comprendo vicendevolmente i lavoi degli uni e degli altri.

Non si sa se questo fenomeno sia stato spontaneo o autorizzato, la realtà è che gli artisti compiono le loro opere a qualsiasi ora del giorno con una incessante produzione e ...
un nausente odore di vernice!

Noi CDM non abitiamo su quella via ma ci domandiamo come possa la popolazione lì residente convivere con tali emissioni che si sommano allo smog derivante dall'intenso traffico che caratterizza via P Matteucci.

Tuttavia i CDM riconoscono che l'iniziativa di disegnare su un muro di cemento armato grigio e spoglio è astrattamente una buona idea ed alcuni lavori sono davvero belli... è un peccato che abbiano poche ore di vita.

I CDM ritengono che simili iniziative dovrebbero essere incoraggiate dalla pubblica amminiastrazione e catalizzate in idonei spazi come misura "anti-tags" (quelle scritte storte e illeggibili) che deturpano i muri degli edifici di Roma, meglio se appena ripuliti e tinteggiati di fresco.

Si potrebbero colorare angusti sottopassaggi e ponti privi di pregio architettonico, si potrebbero istituire gare e concorsi , proteggere i lavori così realizzati esaltando le abilità di ciascun artista e nel contempo incrementare controlli anti-tags in luoghi non autorizzati e punirne gli autori.

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Passeggiata Villa di Lucina...

2008 -Lavori di riqualificazione dell'ultimo tratto di via villa di lucina... proprio il tratto in cui si è proceduto alla demolzione di un edificio perchè ritenuto pericolante.
Contestualmente a tale operazione l'amministrazione ha deliberato una riqualificazione del tratto di strada.
L'intervento è consistito nella ripavimentazione dell'aiuola spartitraffico con contestuale ampliamento e costituzione di un'area pedonale oltre la crezione di larghe vasche per il verde.
La ratio era quella di creare un'aerea per il passeggio ed aggregazione.
Lunghe peripezie tecnico-amministrative e alcune varianti d progetto hanno fatto protrarre dei lavori potenzialmente semplici per tanti mesi.
Attualmente il transennamento è stato eliminato e la circolazione è ripresa secondo le modalità abituali.

Lavori conclusi?

I vasconi sono lì vuoti (con rifiuti e qualche sporadica erbaccia) e qui è la appare qualche tubo dalla funzione misteriosa.

Di simili interventi se ne vedono diversi in città... nuove opere stradali con previsione di arredo urbano a verde ma del "verde" no vi è traccia

Nasce spontanea una domanda: ma l'ufficio giardini del comune di roma di quanti addetti si compone? A cosa si dedicano?

Uhm ... sospiro... quelle belle cittadine alberate con aiule curate fiorite ed aggraziate... allorchè corre per la mente un nuovo pensiero che non potrà non essere oggetto di specifica trattazione: le deiezioni che noi cittadini lasciamo depositare ai nostri cani senza rimuoverle (la loro pupù!)

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Scene di ordinaria diversità nei pressi dei cassonetti della spazzatura di viale Giustiniano Imperatore.

Viale Giustiniano Imperatore è un lungo viale che conduce dalla metro S. Paolo Basilica alla via C. Colombo (nota storica: nata come via Trionfale!). Nei suoi vari tratti che lo distinguono , questo viale assume volti diversi ma tutti disordinati allo stesso modo...
Aiuola spartitraffico nel centro delle due carreggiate utilizzata selvaggiamente a parcheggio. Colpa di chi vi parcheggia o dell'amministrazione?
Per amor del vero l'amministrazione sta eseguendo nel circondario diverse opere di manutenzione ma viale giustiniano imperatore rimane un punto di disinteresse totale.
I CDM auspicherebbero una trasformazione di tali aiuole, inutilizzate ed inutilizzabili a verde pubblico, a parcheggio vero e proprio con il giusto intervento urbanistico a ciò necessario.
Nel tratto ricompreso fra via villa di lucina e via Galba la trascuratezza si percepisce a pelle... da un lato della strada l'edificazione di un enorme edificio, dall'altra un'area abbandonata fra erbacce e rifuti.
Qui i cassonetti della spazzatura di viale Giustiniano imperatore...
come al solito circondati da rifiuti posti al di fuori dei contenitori, un albero lì vicino ed un simpatico gruppo di persone che ha fatto dei cassonetti la sua area relax!
Vi ha portato una lastra di marmo, di quelle che servono a delimitare i marciapiedi, dei comodi cuscini ed i loro carrelli della spesa pieni della più varia mercanzia raccolta qui e là.
Uomini e donne, si incontrano pongono a confronto i loro oggetti si danno da fare a menar le mani se occorre... l'mpegno di oggi è riuscire ad estrapolare dei fili di rame da un rifiuto elettrico.
Non molestano nessuno e non conosciamo la provenienza della mercanzia, nulla contro queste povere anime!
Tuttavia la domanda che ci si pone è:
- come può il Comune di Roma sbandierare progetti di riqualificazione urbanistica come avviene per questo quartiere (si veda il sito del comune di roma) quando non è in grado di prendersi cura primariamente delle strade, la loro manutenzione ed il loro decoro?
In verità il tratto di viale giustiniano imperatore fra villa di lucina e galba è brutto, sporco, disordinato, nelle ore serali spesso al buio, 300 metri dimenticati da tutti!

ROMA - MUNICIPIO XI - Cosa succede nel quartiere


Iniziamo da oggi a monitorare il quartiere della nostra sede: tra Garbatella e San Paolo


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La storia della Garbatella



1920 - Il nome popolare e leggendario deriva dalla ostessa garbata che lavorava da queste parti.

Il nome pensato dai burocrati era Concordia, ad intendere quella pace sociale auspicata fra il governo e la popolazione.

Negli anni 30, diffusosi il nome di Garbatella, i burocrati fascisti della toponomastica , ritenuto un nome troppo popolare tesero a cambiare tale appellativo con il nome geografico più congruo di Remuria, città di Remo , per il richiamo all’area in cui l’antico cittadino avrebbe voluto fa sorgere l’insediamento antagonista a quello del fratello Romolo.

Il tempo però ha fatto la sua parte ed ancor oggi ci riferiamo al quartiere fuori le mura con il nomignolo che la tradizione orale ci ha tramandato.

La progettazione del quartiere nasce in un contesto di progettazione di ampliamento urbanistico e dello sviluppo in senso monumentale della città storica.
Da un lato gli sventramenti nel cuore capitolino (via della conciliazione) e dall’altro lo sviluppo industriale che correva lungo il fiume Tevere verso il mare rendeva necessaria la pianificazione di un’area popolare che potesse ospitare le maestranze impiegate nelle fabbriche e nella costruzione della ferrovia e dall’altro gli sfollati del centrocittà

Occorre immaginare negli anni 20 una Roma che rispettava i confini segnati dalle antiche mura e che oltre la Piramide si apriva la campagna attraversata dalla via Ostiense.
Ebbene, oltre il fiume Almone, affluente del Tevere si progettò un primo insediamento abitativo che rispettasse la vocazione dell’ambiente agreste.
Si trattava della prima fase: case in stile campagnolo, circondate di piccoli appezzamenti di terreno , spesso in condivisione, per consentire agli abitanti di avere il proprio orto.
La caratteristica di case-giardino permane anche nella prosecuzione dei lavori e nella costruzione dei lotti che vi ricomprendono sempre degli spazi comuni a verde, da condividere.

La seconda fase: riguarda l’edilizia cosiddetta intensiva delle case-albergo. grandi residenze volte ad ospitare il più ampio numero di famiglie in via transitoria. La caratteristica di questa fase è quella di creare delle strutture adibite a scopi sociali e per usi comuni: i bagni pubblici, il teatro il mercato, le mense, l’opera sociale delle madri e dell’infanzia in piena realizzazione di un ideale assistenzialistico e di limitare i metri quadri per famiglia ad uso esclusivo.

Infine segue la fase sperimentale, il concorso di idee. Lotti affidati a diversi architetti abbinati a ditte esecutrici per l’interpretazione della realtà locale. Ed è così che nei meandri delle piccole vie e viette che si intersecano troviamo una varietà di lotti diversi ed originali che si distinguono l’uno dall’altro.

Le Costituzioni del Mondo

Vi segnaliamo un link dove si possono trovare i testi delle Costituzioni degli Stati del Mondo.

Centro di Ricerca sui Sistemi Costituzionali Comparati

http://www.crdc.unige.it/

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http://www.coe.int/T/I/Corte_europea_dei_Diritti_dell'Uomo/

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Appuntamento con la storia: 1929 - 1945

Ven. 25 gennaio, alle ore 18,50
Ospiteremo il prof. Salvatore Coppola
In occasione della presentazione del suo libro
“Entre la Religion y la Politica
I rapporti della Santa Sede con Italia, Germania e Spagna”
(1929-1945)

Ti invitiamo a partecipare all’incontro che si terrà in Roma
via Tiberio Imperatore, 5
Ingresso Libero su prenotazione (06.5412597)


Il prof. Salvatore Coppola, storico e giurista, insegna presso il liceo italiano a Madrid.
In passato si è approfonditamente dedicato allo studio della questione politica e sindacale del Salento, sua terra d’origine.
In questa ultima pubblicazione, edita da Siddhart Methta , l’argomento trattato è d’interesse territorialmente più vasto in quanto esplora un tema che vede coinvolti 4 stati europei nel periodo cruciale dei nazionalismi, della seconda guerra mondiale e delle leggi razziali.

La particolarità del suo libro è data da due aspetti: l’originale punto di osservazione, quello delle diplomazie degli stati coinvolti, e l’esperimento editoriale, un’edizione spagnola in lingua italiana con brani in spagnolo che riportano le fonti autentiche. Ebbene un esperimento che funziona, sicuramente anche grazie al suo stile minuzioso, appassionato e schietto.

Nel saggio emergono le strategie diplomatiche dei governi dell’epoca.
Il prof. Coppola ci propone in modo chiaro la posizione politica della Santa Sede, svelando retroscena delle scelte di Pio XI e Pio XII di fronte al regime fascista, nazista e franchista. Inoltre vengono inquadrate in tale cornice politica entità associative cattoliche come l’azione cattolica e la compagnia di Gesù spiegando la loro influenza e perché i governi richiamati ritenessero necessaria la loro soppressione. Viene analizzato lo strumento di diritto internazionale quale il concordato fra Vaticano e ciascuno degli altri governi.
L’analisi si conclude affrontando la spinosa questione dell’enciclica di Pio XI mai pubblicata e che forse avrebbe potuto cambiare il corso della storia e dell’olocausto.